Dichiarazione di Gaetano Rosarno
Rosarno, 22 aprile 2025
La notte del 18 aprile 2025 ho fatto un sogno che non riesco più a tenere solo per me.
Ho sognato Papa Francesco. Mi ha detto, con voce chiara:
“Mandala mandala, mandala che gli parlo io a Mattarella.”
Poi ha aggiunto:
“È una cosa buona che tutti gli Stati dovrebbero fare.”
Non so spiegare bene cosa significhi, ma sento che è qualcosa di importante.
La mattina dopo, il 19 aprile, ho completato e inviato alle Istituzioni una proposta di legge a cui lavoravo da anni.
È una proposta che parla della dignità economica della persona, e del diritto di tutti a non vivere nell’insicurezza.
Forse è solo un sogno. Ma forse no.
In ogni caso, sento che dovevo dirlo.
Premessa – Principi ispiratori e motivazioni della riforma
La presente proposta di legge nasce dall’esigenza improrogabile di garantire in modo strutturale il diritto alla dignità economica di ogni cittadino, quale fondamento imprescindibile della Repubblica e condizione per l’effettiva partecipazione alla vita democratica, sociale e produttiva del Paese.
La Garanzia del Sussidio Sociale si inserisce nel quadro di un sistema di welfare moderno e sostenibile, volto a superare logiche assistenziali temporanee e a prevenire l’emarginazione economica e sociale. Tuttavia, tale riforma coinvolge inevitabilmente il sistema pensionistico pubblico, che attualmente mostra crescenti segnali di insostenibilità e disparità.
In tal senso, si ritiene doveroso anticipare e rispondere con chiarezza a tre interrogativi legittimi e diffusi:
1. I diritti acquisiti saranno tutelati?
Sì. La riforma garantisce la piena conservazione dei diritti pensionistici maturati secondo il regime vigente alla data della sua entrata in vigore. Tale tutela, tuttavia, non equivale ad alcuna legittimazione politica o morale delle prestazioni previdenziali abnormi o sproporzionate, che la presente riforma intende superare come retaggio di un sistema diseguale. In conformità ai principi costituzionali di equità, proporzionalità e giustizia sociale, ogni nuova disciplina sarà orientata al riequilibrio dell’accesso e dell’ammontare delle prestazioni, secondo criteri di sostenibilità, dignità e rispetto della collettività.
2. Il principio di equità sarà rispettato tra chi ha lavorato e chi no?
Sì. Il lavoro rimane la principale espressione del contributo individuale alla collettività. La Garanzia del Sussidio Sociale assicura un livello minimo e universale di dignità economica, ma lascia libertà ai lavoratori di costruire, tramite strumenti privati e integrativi, trattamenti pensionistici superiori. In questo modo si tutela l’equità tra i percorsi individuali, senza rinunciare alla solidarietà di base.
3. Perché modificare il sistema attuale?
Perché il sistema contributivo attuale non è più sostenibile sul piano economico, demografico e morale. Continuare a erogare prestazioni pensionistiche abnormi, sproporzionate rispetto alla media dei redditi e del costo della vita, rappresenta una distorsione irrispettosa, immorale e incompatibile con i principi di giustizia ed equità costituzionale. La riforma proposta ha lo scopo di rendere il sistema previdenziale trasparente, stabile, universalistico e rispettoso della persona, evitando privilegi ingiustificati e garantendo continuità e certezza a tutti i cittadini.
In conclusione, la Garanzia del Sussidio Sociale rappresenta una riforma di giustizia e lungimiranza, pensata per riconciliare Stato e cittadini attorno a un principio semplice ma radicale: nessuno deve temere il proprio futuro.
Nota Giuridica Ufficiale di Supporto alla Proposta di Legge d’Iniziativa Popolare
Oggetto: Coerenza della “Garanzia del Sussidio Sociale” con i principi fondamentali della Costituzione Italiana
Premessa:
La proposta di legge d’iniziativa popolare “Istituzione della Garanzia del Sussidio Sociale e modifica dell’articolo 1 della Costituzione” non introduce un principio estraneo o incompatibile con l’ordinamento vigente. Al contrario, essa rappresenta l’attuazione più compiuta, strutturale e organica di principi già affermati dalla Costituzione Italiana.
Analisi di coerenza costituzionale:
Articolo 2 della Costituzione:
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo.
– La Garanzia del Sussidio Sociale tutela la dignità economica come diritto inviolabile, necessario per l’esistenza libera e dignitosa.
Articolo 3 della Costituzione:
Eguaglianza sostanziale e rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale.
– La proposta elimina la precarietà come ostacolo reale alla libertà e all’uguaglianza, rendendo il principio costituzionale effettivo.
Articolo 4 della Costituzione:
Diritto al lavoro e promozione delle condizioni che lo rendano effettivo.
– Il Sussidio non sostituisce il lavoro, ma garantisce le basi minime per consentire al cittadino di cercarlo e svolgerlo dignitosamente.
Articolo 38 della Costituzione:
Diritto all’assistenza sociale per chi è privo di mezzi.
– La Garanzia del Sussidio Sociale razionalizza e universalizza il diritto, assicurandolo “per l’intero arco di vita”.
Articolo 41 della Costituzione:
Tutela della dignità umana nell’iniziativa economica.
– Una base economica garantita è condizione necessaria per un’economia rispettosa della dignità della persona.
Conclusione:
La Garanzia del Sussidio Sociale non è una innovazione arbitraria, bensì il completamento coerente, necessario e urgente delle promesse fondamentali della Costituzione. Essa colma il divario tra principi e realtà sociale, restituendo alla Repubblica la capacità di adempiere ai suoi compiti primari di giustizia, equità e solidarietà.
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PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE
“Istituzione della Garanzia del Sussidio Sociale e modifica dell’articolo 1 della Costituzione”
Art. 1 – Modifica dell’articolo 1 della Costituzione della Repubblica Italiana
L’articolo 1 della Costituzione è sostituito dal seguente:
«L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sulla dignità economica e sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.»
TITOLO I – ISTITUZIONE DELLA GARANZIA DEL SUSSIDIO SOCIALE
Art. 2 – Istituzione e finalità
È istituita la Garanzia del Sussidio Sociale, quale prestazione economica universale, individuale, inalienabile e incondizionata, riconosciuta a tutti i cittadini italiani per l’intero arco di vita. La Garanzia del Sussidio Sociale è finalizzata a garantire il diritto alla dignità economica, a prevenire situazioni di indigenza e a promuovere l’equità e la coesione sociale.
Art. 3 – Beneficiari
La Garanzia del Sussidio Sociale accompagna ogni cittadino lungo l’intero arco di vita, in coerenza con i principi di universalità e continuità.
La Garanzia del Sussidio Sociale è riconosciuta:
a) a tutti i cittadini italiani iscritti all’anagrafe della popolazione residente;
b) ai cittadini italiani residenti all’estero, secondo modalità da stabilirsi con successivo regolamento;
c) ai minori di età, mediante corresponsione ai soggetti esercenti la responsabilità genitoriale.
TITOLO II – MODALITÀ DI EROGAZIONE E COMPATIBILITÀ
Art. 4 – Ammontare e progressività
L’importo del sussidio è determinato annualmente con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, tenuto conto del tasso di inflazione, del costo della vita e delle disponibilità di bilancio.
Il sussidio:
a) è corrisposto in misura crescente fino al compimento del diciottesimo anno di età;
b) si stabilizza in età adulta;
c) è convertito in pensione sociale a partire dal compimento del sessantacinquesimo anno di età.
Art. 5 – Compatibilità con il lavoro e con altri redditi
La percezione del sussidio è compatibile con l’esercizio di attività lavorativa.
A partire dal diciottesimo anno di età e fino al compimento del sessantacinquesimo, il sussidio è soggetto a tassazione progressiva.
In presenza di redditi da lavoro o da altre fonti superiori a una soglia stabilita con decreto del MEF, il sussidio è ridotto in misura proporzionale fino alla sospensione automatica.
Art. 5-bis – Sistema pensionistico pubblico e integrazione privata
La Garanzia del Sussidio Sociale costituisce l’unica forma pubblica di sostegno economico pensionistico garantita dallo Stato.
Al compimento dell’età pensionabile, il sussidio si trasforma automaticamente in pensione sociale di base.
È facoltà del cittadino, in piena autonomia, provvedere durante gli anni di attività lavorativa alla costruzione di forme integrative di pensione su base volontaria e privata.
Nessun obbligo contributivo previdenziale è previsto oltre quanto necessario al finanziamento della Garanzia del Sussidio Sociale.
TITOLO III – GESTIONE, TRASPARENZA E SOSTENIBILITÀ
Art. 6 – Gestione del sistema
La gestione della Garanzia del Sussidio Sociale è affidata all’INPS, che provvede all’erogazione mediante strumenti digitali pubblici e trasparenti.
L’INPS coordina la gestione in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate per il controllo dei redditi.
Art. 7 – Finanziamento e copertura
La copertura della spesa derivante dall’attuazione della presente legge è assicurata mediante:
a) riforma della fiscalità generale in senso progressivo e redistributivo;
b) razionalizzazione delle misure assistenziali esistenti e accorpamento in un’unica prestazione;
c) eventuale introduzione di imposte sulle grandi rendite e patrimoni improduttivi.
Art. 8 – Politiche attive di accompagnamento
Il Governo promuove, in raccordo con le Regioni e gli Enti locali, programmi di:
a) formazione professionale e riqualificazione;
b) incentivo all’occupazione stabile;
c) sostegno all’imprenditorialità e all’innovazione sociale.
Art. 9 – Clausola di invarianza
Dall’attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, oltre quelli espressamente previsti e coperti dalle misure di cui all’art. 7.
Art. 10 – Regolamenti attuativi
Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Governo adotta uno o più decreti attuativi per la definizione dei criteri tecnici, delle soglie di reddito e delle modalità operative.
Presentata il 19 Aprile 2025 – PROPOSIZIONE POPOLARE
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COMMENTO AUTOREVOLE
alla proposta di legge d’iniziativa popolare
“Garanzia del Sussidio Sociale per l’intero arco di vita”
1. Il Sussidio come funzione costitutiva della Repubblica
La presente proposta non introduce un beneficio accessorio, ma restituisce centralità a un dovere costituzionale dello Stato: garantire i diritti inviolabili dell’uomo, tra cui rientra la dignità economica minima e incondizionata per ogni cittadino. Non si tratta di assistenzialismo: si tratta di fondamento democratico. Uno Stato che non garantisce l’esistenza dignitosa del suo popolo non è in grado di onorare alcun altro impegno istituzionale.
2. Svincolo dagli oneri del debito pubblico
Il meccanismo di copertura finanziaria del Sussidio, così come previsto nella proposta, deve essere strutturalmente separato dalla gestione del debito pubblico. Questa scelta non è arbitraria ma necessaria: il pagamento degli interessi ai detentori del debito non può precedere il rispetto del patto costituzionale tra Stato e cittadini. L’inversione di priorità oggi vigente — prima il mercato, poi le persone — non è giustificabile né giuridicamente né moralmente.
3. Fiscalità dedicata e vincolata
La proposta afferma l’introduzione di una tassazione specifica e vincolata al finanziamento del Sussidio. Ciò garantisce trasparenza, sostenibilità e coerenza fiscale. Laddove lo Stato impone un dovere tributario, il cittadino deve poterne riconoscere la destinazione etica ed economica. La fiscalità dedicata non è un’eccezione: è la via maestra per ricostruire il patto di fiducia tra cittadini e istituzioni.
4. La sostenibilità come dignità collettiva
Un popolo non sostenuto non può sostenere. Un sistema economico che scarica l’insostenibilità sui più fragili produce debito umano prima ancora che debito finanziario. La presente proposta afferma con chiarezza che la sostenibilità reale non è un parametro macroeconomico, ma una condizione sociale: la dignità di ciascuno è la premessa perché lo Stato possa onorare tutti gli altri suoi impegni.
5. Conclusione: non una spesa, ma una pietra d’angolo
La “Garanzia del Sussidio Sociale” non è una misura discrezionale, ma la condizione minima e necessaria per rendere attuale il dettato costituzionale.
Non si tratta di chiedere al Parlamento di votare un favore, ma di ricordargli un dovere fondamentale.
Il Sussidio Sociale non rappresenta un peso per lo Stato: è la base su cui lo Stato può poggiare senza cadere.
Rinviare questa riforma significa esporsi al rischio reale di un collasso sociale ed economico irreversibile.
La proposta è urgente, non per allarmismo, ma per responsabilità verso il futuro della Repubblica.