COMUNICATO DI PROPOSIZIONE POPOLARE
Israele ha bisogno di aiuto. Ha bisogno di aiuto per fermarsi.
Fino a oggi siamo rimasti in silenzio, per rispetto.
Perché il dolore che attraversa Gaza e Israele non si presta né a slogan né a semplificazioni.
Ma oggi sentiamo il dovere di pronunciarci, con l’umiltà di chi sa che le parole, quando servono la pace, non sono mai superflue.
Israele ha bisogno di aiuto.
Ha bisogno di aiuto per fermarsi.
Perché quando una nazione non riesce più a distinguere la difesa dalla vendetta, ha bisogno di qualcuno che le porga uno specchio.
Non per umiliarla, ma per salvarla.
Perché fermarsi non è solo un gesto politico: è un gesto umano, e profondamente civile.
Chi è nel dolore ha diritto alla protezione.
Ma chi infligge dolore senza più misura ha bisogno di un confine. E di una mano, che non sia armata, ma ferma e lucida.
Noi non ci uniamo al coro dei tifosi, né a quello degli indignati a corrente alternata.
Noi diciamo: che qualcuno aiuti Israele a fermarsi.
Per il bene di Gaza. Per il bene degli innocenti.
Ma anche per il bene di Israele stessa, e della dignità che rischia di smarrire nel buio che genera.
La pace non è una tregua. È una civiltà.
E Proposizione Popolare, nel suo piccolo, continuerà a dirlo, anche se resta sola.