“Referendum, sobrietà e democrazia: la proposta giusta non è alzare il muro, ma raddrizzare la soglia”

Con rispetto per ogni posizione istituzionale, Proposizione Popolare prende atto della proposta del Ministro Tajani e del gruppo di Forza Italia di portare da 500.000 a 1.000.000 le firme necessarie per la richiesta di referendum abrogativo.

Comprendiamo l’intenzione dichiarata: rafforzare la serietà dello strumento. Ma ci permettiamo di dire, con altrettanto spirito costruttivo, che la direzione è sbagliata.

Il vero limite del referendum abrogativo oggi non è il numero di firme da raccogliere, ma il criterio che ne decide la validità: un quorum ancorato agli aventi diritto al voto, non ai cittadini realmente partecipi della vita democratica del Paese.

In questa condizione, milioni di voti possono essere cancellati da chi sceglie di non votare.
E così lo strumento referendario viene svuotato, non rafforzato.

Proposizione Popolare ha già depositato una proposta, fondata e misurata, per modificare quel criterio:

👉 Un referendum è valido solo se i votanti raggiungono almeno il numero dei partecipanti alle ultime elezioni politiche per la Camera dei Deputati.
👉 All’interno di quella soglia reale e verificabile, vince il “sì” o il “no” con la maggioranza dei voti validi espressi.

Non si chiede di abbassare la soglia, né di banalizzare il meccanismo. Si chiede di renderlo coerente con il principio di rappresentanza attiva.

Innalzare le firme e lasciare intatto il quorum significa chiudere due volte la stessa porta.

Se davvero si vuole rafforzare la democrazia, non si comincia rendendo più difficile il controllo popolare. Si comincia ascoltandolo.

Gaetano Onrasor Rosarno Co-fondatore Proposizione Popolare

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