In uno Stato che intende dirsi moderno, trasparente ed efficiente, l’attivazione di un domicilio digitale certo e accessibile per ogni cittadino non è più un’opzione: è una necessità.
La Posta Elettronica Certificata (PEC), o sistemi equivalenti interoperabili, rappresenta oggi l’unico strumento capace di garantire simultaneamente risparmio pubblico, certezza delle comunicazioni, tracciabilità amministrativa e tutela del cittadino.
Continuare a considerarla un accessorio facoltativo significa accettare un sistema dove la disinformazione, il ritardo, la moltiplicazione dei costi e la disuguaglianza digitale restano strutturali.
I dati lo dimostrano: il solo referendum del 2025 è costato allo Stato circa 88 milioni di euro, gran parte dei quali imputabili alla necessità di gestire fisicamente un processo che, se digitalizzato con domicilio certificato, avrebbe potuto generare un risparmio stimato tra il 60% e l’80%.
In un Paese che vuole proteggere le risorse pubbliche, valorizzare il tempo delle persone e semplificare l’accesso ai diritti, la domiciliazione digitale obbligatoria non può più attendere. Va resa operativa per ogni cittadino, gratuitamente, attraverso un sistema guidato e assistito dallo Stato.
La PEC non è uno strumento elitario: è un diritto di prossimità amministrativa, un ponte tra il cittadino e la pubblica amministrazione. Negarla o ritardarne l’adozione equivale a mantenere un divario funzionale che alimenta sprechi, contenziosi e marginalità.
Proposizione Popolare sostiene, senza esitazione, che l’attivazione del domicilio digitale debba essere resa obbligatoria per tutti i cittadini italiani maggiorenni, così come oggi lo è il codice fiscale.
Non vi è alcun motivo razionale per cui un cittadino debba ricevere atti vitali con ritardo o per posta cartacea, quando è disponibile un mezzo certificato, immediato, economico e sicuro.
In uno scenario di democrazia partecipativa e amministrazione digitale, la PEC non è un’opzione: è un’infrastruttura civile di base. Lo Stato non può più permettersi di considerarla una scelta individuale: è tempo di renderla universale, accessibile, obbligatoria e protetta.
Gaetano Onrasor Rosarno Co-fondatore
Proposizione Popolare