“Culle vuote? Non si vive di bonus. Si vive di dignità”

In data odierna il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in audizione presso la Commissione parlamentare sulla transizione demografica, ha descritto con parole allarmanti il fenomeno ormai strutturale della denatalità in Italia. Si è parlato di “culle vuote” e di spopolamento, specialmente nel Mezzogiorno.

Tuttavia, la risposta politica continua a essere insufficiente, parziale e subordinata a logiche contabili o elettorali.

Si propongono incentivi fiscali, misure spot per le famiglie, ipotesi di ridimensionamento dell’offerta scolastica. Ma il nodo centrale resta eluso:
l’assenza di una reale e permanente sicurezza economica per i cittadini italiani.

UNA SOCIETÀ CHE NON GENERA NON È UNA SOCIETÀ SBAGLIATA, MA ABBANDONATA

In un contesto in cui un giovane su tre non è nelle condizioni di progettare un futuro, avere un figlio, mantenere una famiglia o persino restare nella propria terra, lo Stato ha il dovere di intervenire.
Non con “mance” o premi a termine. Ma con una riforma civile, profonda, strutturale.

LA GARANZIA DELLA DIGNITÀ ECONOMICA PER L’INTERO ARCO DI VITA

Proposizione Popolare ha depositato, in data 20 maggio 2025, presso l’Ufficio Notifiche Atti Normativi della Camera dei Deputati, una proposta di legge d’iniziativa popolare che introduce la Garanzia della Dignità Economica.
Tale proposta è già stata regolarmente notificata alle istituzioni preposte.

Questa riforma:

riconosce a ogni cittadino una base economica minima garantita, indipendente da status lavorativo e fase della vita;

è sottratta a logiche di bilancio e di alternanza politica;

si propone di essere vincolante e costituzionalmente tutelata;

si fonda su un principio di giustizia sociale e di dovere collettivo verso la persona.

Non si tratta di un sussidio, ma di una nuova architettura del patto sociale, che assicuri continuità di esistenza e possibilità concreta di costruzione di sé, della famiglia e della società.

È L’ITALIANO AD ESSERE IN PERICOLO

Non solo nel numero, ma nella sua sostanza:
Nella possibilità di formarsi, contribuire, generare futuro, sentirsi parte di una comunità che non lo abbandona e non lo costringe all’emigrazione interiore o geografica.

Se non si inverte subito questa rotta, non saranno solo le culle a svuotarsi. Sarà il Paese stesso a smettere di esistere come comunità viva e giusta.

Gaetano Onrasor Rosarno Co/fondatore Proposizione Popolare

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