Abbiamo assistito a una lunga intervista del Presidente Roberto Occhiuto a “Quarta Repubblica”, in prima serata. Abbiamo deciso di mettere il muto, per ascoltare invece ciò che manca: la voce della Costituzione, delle regole, delle istituzioni.
Perché in un Paese serio, non è un talk show che legittima o assolve un Presidente.
In un Paese serio, quando l’onorabilità dell’Esecutivo è in discussione, dovrebbe parlare l’Avvocatura dello Stato. Dovrebbero farlo con sobrietà, con atti formali, in nome del popolo e nel rispetto della magistratura.
Un Presidente non è un privato cittadino che si difende nel salotto di un giornalista.
È un organo costituzionale. E se davvero il suo operato è integro, dev’essere lo Stato a dichiararlo. Non l’audience.
È questo il cuore della nostra riforma:
De-personalizzare il potere.
Proteggere la funzione pubblica dalla spettacolarizzazione.
Restituire dignità agli organi della Repubblica.
Perché un Presidente che agisce in nome dei calabresi non ha bisogno di emozionare lo spettatore, ma di rassicurare il cittadino. Non deve convincere una platea, ma rispettare un vincolo.
E se davvero è tutto limpido, sia lo Stato a dirlo.
Non lo spettacolo.
Con “Governo Regionale ai Comuni” proponiamo:
– un sistema che non dipende da uomini forti,
– una politica che non si difende da sola,
– una Regione che non sia più orfana di legalità condivisa,
– un futuro in cui le parole importanti tornino a essere pronunciate dalle sedi giuste, non dai microfoni più forti.
Abbiamo messo muto su ciò che confonde per dichiarare ciò che costruisce.