La “Riforma Onrasor” non richiede una rivoluzione costituzionale: si inserisce nel solco del Titolo V riformato, preserva il principio del suffragio universale per l’assemblea legislativa e adotta un modello “parlamentare” che la Costituzione stessa ammette. I Comuni diventano il fulcro della rappresentanza, e i Consiglieri, che provengono e rispondono a collegi ridotti, eleggono il Presidente secondo una dinamica di fiducia simile a quella dei sistemi parlamentari.
È un modello più inclusivo, che dà voce a tutti i territori, e più partecipativo, perché i cittadini votano direttamente i propri rappresentanti di area. Allo stesso tempo, valorizza la dimensione comunale, in cui i Cittadini i Sindaci e gli amministratori possono candidarsi, sostenere la nomina del Presidente e incidere in modo concreto sulle scelte di governo.
La “Riforma Onrasor” mira a costruire un sistema regionale trasparente, vicino ai territori e realmente democratico, in cui il peso delle piccole comunità non si disperda e ogni cittadino possa influire più efficacemente sulle scelte che contano. Non è un’utopia, ma un passo concreto verso una nuova stagione politica, in cui il governo regionale si fonda sui Comuni e su un metodo di lavoro collegiale e responsabile.
Proponendo questo modello, si intende rispondere in modo costituzionalmente solido alle necessità di rinnovamento e partecipazione: un’occasione di riscatto per le Regioni che vogliono esprimere tutto il potenziale dei loro territori, mettendo al centro i cittadini e le loro esigenze.
Proposizione Popolare
Ci siamo quasi!